Month: October 2024
マクドナルドで初仕事をするのは簡単だ。マクドナルドはSnapchatと提携し、写真メッセージアプリにマクドナルドのフィルターを導入した。本日オーストラリアで開始された「Snaplications」キャンペーンは、両社にとって初めての試みとなる。応募書類が審査されると、マクドナルドはユーザーをデジタル・キャリア・ハブに戻し、そこで応募用紙をダウンロードできるようにする。マクドナルドは約106,000人のオーストラリア人を雇用しており、その65%が18歳以下である。オーストラリアでは、スナップチャットの1日の利用者は400万人を超え、そのうちの82%が若者である。「オーストラリア・マクドナルドのショーン・ルーミング最高執行責任者(COO)は、「私は最近、娘からスナップチャットについて多くを学びました。「これは世界初だと思います。Snaplicationsは基本的にSnapchatの “レンズ “であり、ユーザーはスナップを送ることで求人に応募することができる。「私たちは国内最大の若者の雇用主であり、乗組員を採用するための新しく革新的な方法を模索しています」。「ルミング氏は、ビデオは従来の採用プロセスに取って代わるものではないが、応募書類の一部にはなるだろうと述べた。「徹底的な面接に取って代わるものではありませんが、当然考慮します。「私たちが求めているのは、前向きで、気立てがよく、カスタマーサービスに適していると思われる人物です。私の娘が友達に送るビデオを見ると、(ビデオで)少し垣間見ることができます。”Ruming said McDonald’s and Snapchat “reached out to each other at a similar time,” after the chain noticed how many of its crew were using the app. “Snapchat is quite interested to see what the result will be,” he said. “Obviously, they’re driven by trying to encourage users onto their platform. We presume when someone applies via Snapchat, when their friends ask them how they got the job, they’ll talk about it. ” McDonald’s doesn’t have any firm targets for the experimental campaign. “When we first started talking about it that was one of my questions — how much are we trying to drive recruitment?” Ruming said. “We’ve been really fortunate so we’re not in desperate need for hiring, we’re just trying to look for new and innovative ways to complement our existing hiring process. ” And McDonald’s doesn’t yet have any plans for other platforms such as Facebook, like pizza chain Domino’s, which last month announced it was to interact with customers. “We just wanted to start with Snapchat and see what reaction we get,” Ruming said. The Snaplications filter will be “live” to all Australian Snapchat users on Friday, after which jobseekers will be able to access it by following a link on the McDonald’s website which will take them back to the app. McDonald’s did not disclose how much it paid for the campaign. Snapchat has been tipped as the with its ads, including sponsored filters, forecast to bring in more than $3 billion in annual revenue by 2019. Nevertheless, shares in Snap Inc since the company debuted on the New York Stock Exchange last month, closing at $20. 70 on Wednesday — nearly 30 percent below their high of $28. 84 on March 3. The company currently has a market capitalization of $24 billion. Snapchat, which only began monetizing its platform in 2015, generated $404. 5 million in revenue in 2016, with a net loss of $514. 6 million. While expected this early on, some analysts have raised . This week, former employee Anthony Pompliano claimed Snapchat’s valuation was in a lawsuit alleging the company misrepresented various metrics including user numbers. Snapchat said the claims were the ramblings of a “disgruntled former employee”. This article on .
Quintegia – Dealer sotto quota 800
L’edizione 2024 del Dealer network study registra una diminuzione delle realtà di vendita del settore del 7% all’inizio di quest’anno rispetto al 2023.La ricerca di Quintegia ha preso in esame le reti di 19 brand generalisti – Citroën, Dacia, DR, Fiat, Ford, Honda Hyundai, Kia, Lancia, MG, Nissan, Opel, Peugeot, Renault, Seat, Skoda, Suzuki, Toyota e Volkswagen – e 12 premium – Alfa Romeo, Audi, BMW, Cupra, DS, Jeep, Land Rover, Mazda, Mercedes, Mini, Porsche e Volvo -, ovvero quelli con una quota di mercato di almeno 0,40, rilevando un’amplificazione del fenomeno in atto da diversi anni. Con un ulteriore calo del 14, il numero di concessionari si porta a 776. Scendono invece del 15, sotto le 1.000 unità, le ragioni sociali. La tendenza viene spiegata da Quintegia con la riorganizzazione delle reti, dove si affermano realtà imprenditoriali più grandi a scapito delle più piccole, che rappresentano un solo marchio o con mandato da un solo gruppo. Infatti non diminuisce in maniera altrettanto significativa il numero dei punti vendita e di assistenza, confermando la politica dei costruttori verso la concentrazione delle proprie rappresentanze senza intaccare la capillarità sul territorio. Quattro imprenditori su 10 rappresentano esclusivamente un marchio, contro i 5,4 del 2015, con una media di 2,38 marchi per azienda dai 2 del 2015, anche per effetto dell’ingresso di nuovi brand sul mercato. Evidente una certa concentrazione dei punti vendita nel Nord, e in particolare in Lombardia.
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Quintegia – Dealer sotto quota 800
L’edizione 2024 del Dealer network study registra una diminuzione delle realtà di vendita del settore del 7% all’inizio di quest’anno rispetto al 2023.La ricerca di Quintegia ha preso in esame le reti di 19 brand generalisti – Citroën, Dacia, DR, Fiat, Ford, Honda Hyundai, Kia, Lancia, MG, Nissan, Opel, Peugeot, Renault, Seat, Skoda, Suzuki, Toyota e Volkswagen – e 12 premium – Alfa Romeo, Audi, BMW, Cupra, DS, Jeep, Land Rover, Mazda, Mercedes, Mini, Porsche e Volvo -, ovvero quelli con una quota di mercato di almeno 0,40, rilevando un’amplificazione del fenomeno in atto da diversi anni. Con un ulteriore calo del 14, il numero di concessionari si porta a 776. Scendono invece del 15, sotto le 1.000 unità, le ragioni sociali. La tendenza viene spiegata da Quintegia con la riorganizzazione delle reti, dove si affermano realtà imprenditoriali più grandi a scapito delle più piccole, che rappresentano un solo marchio o con mandato da un solo gruppo. Infatti non diminuisce in maniera altrettanto significativa il numero dei punti vendita e di assistenza, confermando la politica dei costruttori verso la concentrazione delle proprie rappresentanze senza intaccare la capillarità sul territorio. Quattro imprenditori su 10 rappresentano esclusivamente un marchio, contro i 5,4 del 2015, con una media di 2,38 marchi per azienda dai 2 del 2015, anche per effetto dell’ingresso di nuovi brand sul mercato. Evidente una certa concentrazione dei punti vendita nel Nord, e in particolare in Lombardia.
Quintegia – Dealer sotto quota 123
L’edizione 2024 del Dealer network study registra una diminuzione delle realtà di vendita del settore del 7% all’inizio di quest’anno rispetto al 2023.La ricerca di Quintegia ha preso in esame le reti di 19 brand generalisti – Citroën, Dacia, DR, Fiat, Ford, Honda Hyundai, Kia, Lancia, MG, Nissan, Opel, Peugeot, Renault, Seat, Skoda, Suzuki, Toyota e Volkswagen – e 12 premium – Alfa Romeo, Audi, BMW, Cupra, DS, Jeep, Land Rover, Mazda, Mercedes, Mini, Porsche e Volvo -, ovvero quelli con una quota di mercato di almeno 0,40, rilevando un’amplificazione del fenomeno in atto da diversi anni. Con un ulteriore calo del 14, il numero di concessionari si porta a 776. Scendono invece del 15, sotto le 1.000 unità, le ragioni sociali. La tendenza viene spiegata da Quintegia con la riorganizzazione delle reti, dove si affermano realtà imprenditoriali più grandi a scapito delle più piccole, che rappresentano un solo marchio o con mandato da un solo gruppo. Infatti non diminuisce in maniera altrettanto significativa il numero dei punti vendita e di assistenza, confermando la politica dei costruttori verso la concentrazione delle proprie rappresentanze senza intaccare la capillarità sul territorio. Quattro imprenditori su 10 rappresentano esclusivamente un marchio, contro i 5,4 del 2015, con una media di 2,38 marchi per azienda dai 2 del 2015, anche per effetto dell’ingresso di nuovi brand sul mercato. Evidente una certa concentrazione dei punti vendita nel Nord, e in particolare in Lombardia.